sabato 8 gennaio 2011

Il Giuramento di Ippocrate

Giuro per Apollo medico, per Asclepio, per Igea, per Panacea e per tutti gli Dei e le Dee,
chiamandoli a testimoni, che rispetterò secondo le mie forze e il mio giudizio questo
giuramento e questo impegno scritto: considererò colui che mi ha insegnato l’arte
medica come mio padre e mi impegno a condividere con lui i miei beni e a soccorrerlo
nelle sue necessità; considererò i suoi figli come fratelli e, se essi desidereranno
apprenderla, insegnerò loro l’arte medica senza ricompensa, né impegno scritto.
Metterò a parte dei precetti, delle lezioni e di tutto ciò che ho appreso i miei figli, i figli
del mio maestro e i discepoli che si sono impegnati con un patto scritto e hanno giurato
secondo la legge medica, ma nessun altro.
Sceglierò il regime di vita per il bene dei malati, secondo le mie forze e secondo il mio
giudizio, mi asterrò dal recare danno o offesa.
Non somministrerò ad alcuno, per quanto richiesto, un farmaco mortale, né prenderò
mai l’iniziativa di offrire un simile consiglio; e non fornirò mai a una donna un pessario
per procurare l'aborto .
Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte. Non opererò coloro che
soffrono del male della pietra, ma mi rivolgerò a coloro che sono esperti di questa
attività.
In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati e mi asterrò da ogni offesa
e danno volontario, e soprattutto da ogni atto sessuale sul corpo delle donne e degli
uomini, liberi o schiavi.
Tutto ciò che io vedrò e ascolterò nell'esercizio della mia professione, o anche al di fuori
della professione, della vita degli uomini e che non deve essere riferito ad altri, lo tacerò,
considerandolo segreto.
Se adempirò a questo giuramento e non lo tradirò, possa io godere dei frutti della vita e
della professione, stimato per sempre da tutti gli uomini; se lo trasgredirò e spergiurerò,
possa toccarmi il contrario.

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